Il passaggio di proprietà è l'ultima operazione da fare prima di poter definire conclusa la compravendita di un'automobile. Molte persone rinunciano ad acquistare un veicolo di seconda mano da un privato, in quanto temono la burocrazia derivante da tale scelta e non sanno come affrontare le pratiche. Altri ancora, invece, decidono di rivolgersi ad uno specialista. Su tutto il territorio italiano, infatti, esistono delle agenzie di pratiche auto, che spesso offrono anche il servizio di scuola guida. Quando ci si reca presso una di queste attività si può essere tranquilli di arrivare alla conclusione delle pratiche in modo sicuro, ma ovviamente questo servizio ha un costo. Trattandosi di un'operazione più semplice di quel che si possa immaginare, andare a pagare per un servizio simile non è una scelta molto raccomandabile: con un pochino di attenzione e seguendo un semplice iter, infatti, si può eseguire il passaggio di proprietà in modo completo e sicuro anche da soli.
CHI SE NE DEVE OCCUPARE Il passaggio di proprietà trasferisce il diritto di proprietà e di possesso in capo ad un soggetto diverso dal proprietario precedente. Poiché si tratta di un atto che, giuridicamente parlando, viene effettuato "a favore" dell'acquirente, la figura più importante in questa fase è il venditore. In ogni situazione, infatti, la legge tende a tutelare la posizione di chi si trova a "perdere" il proprio diritto di proprietà: in questo modo si evita la possibilità che qualche truffatore possa trasferire a sé stesso un'automobile che non gli appartiene senza l'espresso consenso e la firma autenticata del proprietario precedente.
Sulla base di questa procedura, a dover intervenire personalmente in ogni caso è il compratore, ma dovrà presentarsi allo svolgimento delle pratiche necessariamente con il venditore o esibendo una sua firma precedentemente autenticata. Egli dovrà predisporre tutta la documentazione necessaria e dovrà poi recarsi presso uno degli sportelli abilitati alle pratiche per il passaggio di proprietà. Ci sono due possibilità a riguardo: la prima è quella di recarsi presso gli uffici della motorizzazione, la seconda è quella di rivolgersi direttamente agli sportelli del PRA.
MEGLIO LA MOTORIZZAZIONE O GLI UFFICI PRA? Possiamo procedere ad un’ulteriore analisi di dove sia meglio andare ad effettuare il passaggio di proprietà. Non esiste alcuna differenza tra la procedura seguita in motorizzazione o presso gli uffici del PRA. Esiste, però, una piccola differenza pratica che potrebbe rendere la procedura meno ingombrante in termini di tempo: recandosi presso gli uffici del PRA, infatti, è solitamente molto più facile accedere allo sportello in pochi minuti. Presso la motorizzazione, invece, sono solite crearsi delle lunghe code in quanto gli addetti si occupano di un gran numero di pratiche che esulano dai passaggi di proprietà.
Su qualunque dei due uffici ricada la scelta, una volta arrivati di fronte al funzionario vanno richiesti due moduli molto importanti: il primo è quello per la richiesta del passaggio di proprietà, mentre il secondo riguarda l’aggiornamento della carta di circolazione del mezzo. Una volta ottenuti, sarà sufficiente procedere a compilarne i campi e riconsegnarli poi firmati allo sportello. La firma va apposta da entrambe le parti ma, qualora non fosse stato possibile per il venditore presentarsi di persona, sarà sufficiente esibire una sua firma autenticata.
DI COSA MUNIRSI La prima cosa che occorre procurarsi è la documentazione identificativa del mezzo e delle due parti coinvolte nella compravendita. Per questo motivo, è necessario disporre in primo luogo di una fotocopia della carta di circolazione, che va effettuata sia della parte anteriore che di quella posteriore. Dopodiché sarà necessaria una fotocopia, sempre fronte e retro, della carta d'identità della parte acquirente e alienante. Non sempre sono richieste entrambe, ma a scanso di equivoci esserne in possesso significa poter dormire sonni tranquilli allo sportello. Qualora non si disponesse di tale documento, è possibile presentare qualunque altro documento identificativo valido, ma ad esso andrà allegato anche il certificato di residenza. Vi è, infine, la possibilità che l'acquirente sia un cittadino extracomunitario: in questo caso è fondamentale che sia presente anche la fotocopia integrale del permesso di soggiorno.
Per identificare il mezzo e l’accordo preso dalle parti è necessario, ovviamente, essere muniti anche dell’atto di vendita con il quale è stata trasmessa la proprietà. Il modo migliore per farlo rimane compilare il modello T, che si trova sul retro del certificato di proprietà cartaceo o online per chi possiede la versione digitale. In questo modo, identificazione del mezzo e dell’accordo coincidono, venendo a costare anche molto meno di un atto bilaterale stipulato presso un notaio.
L’ultima cosa, che spesso capita di dimenticarsi ma va necessariamente presentata per effettuare il passaggio di proprietà di un'automobile, è una marca da bollo standard del valore di 14,62 euro.
L’AUTENTICA DELLA FIRMA Se il venditore e l’acquirente non possiedono un atto di vendita bilaterale, bensì hanno deciso di effettuare la transazione utilizzando il modello T, essi devono presentarsi entrambi allo sportello. La prima operazione che verrà effettuata sarà l’autentica della firma sull’atto di vendita: il funzionario verifica la arta d’identità del venditore, dopodiché appone la marca da bollo sul retro del modulo, lo firma e lo timbra in modo da autenticarne l’originalità.
CONSEGNA E PAGAMENTO Una volta che l’atto di vendita è stato autenticato, l’acquirente può procedere a pagare la somma pattuita, dopodiché starà al venditore consegnargli le chiavi della macchina, il certificato di proprietà autenticato e la carta di circolazione. A questo punto, il vecchio proprietario non dovrà più fare nulla, mentre rimane a quello subentrato l’onere della trascrizione.
QUANDO EFFETTUARE LA TRASCRIZIONE Una volta che si è concluso l'atto di vendita, è importante rispettare la scadenza prevista per aggiornare la carta di circolazione. La legge, infatti, dispone delle normative piuttosto stringenti quando si parla di automobili: si tratta, infatti, di beni mobili registrati, ai quali spetta un criterio di pubblicità costituito dal Pubblico Registro Automobilistico, più comunemente detto PRA. La sicurezza dei traffici relativi alla proprietà di questi mezzi, dunque, è fondamentale nell'ordinamento giuridico italiano, che prevede un termine massimo di sessanta giorni per l'aggiornamento dei dati e del libretto dell'auto. Passata questa scadenza il contratto è invalido, con possibilità diverse e complicazioni a seconda dei casi e dell'intesa delle parti che hanno perfezionato l'accordo. In ogni caso è bene essere vigili e non far scattare questa scadenza, in modo da assicurarsi un esito tranquillo per la compravendita.
IL COSTO DEL PASSAGGIO La pratica per il passaggio di proprietà di un’auto o di una moto, coinvolgendo numerosi funzionari pubblici, non è gratuita. Come già accennato in precedenza, il primo costo da sostenere sono i 16,42 euro di marca da bollo che è necessario possedere al momento dell’arrivo allo sportello del PRA o della motorizzazione. Per la registrazione al Pubblico Registro Automobilistico, poi, è prevista un’imposta fissa dal costo di 29,24 euro. Anche le pratiche svolte dalla motorizzazione hanno il loro prezzo, che ammonta a 9 euro. Infine, le commissioni relative all’ACI ammontano a 20,92 euro.
I costi fin qui descritti sono fissi, dunque non mutano spostandosi nelle varie zone d’Italia. L’unico costo variabile, che però è anche il più significativo, riguarda l’Imposta Provinciale di Trascrizione: la base è fissa, partendo da 150 euro per i veicoli che hanno una potenza pari o inferiore a 53 kw. Per i veicoli più potenti, invece, essa diviene via via più cara; in media, anche se questa cifra può essere superiore o inferiore a seconda della zona di riferimento, si può stimare un costo di 4 euro per ogni kilowatt superiore alla soglia dei 53. Queste tariffe vanno a diminuire significativamente quando si ha a che fare con il passaggio di un’auto storica o d’epoca da un proprietario all’altro. Questi mezzi, infatti, vengono tutelati dal regolamento in quanto rappresentano un pezzo di storia, quasi come fossero degli oggetti d’arte: tra le varie agevolazioni godute dai proprietari di questi mezzi, vi sono anche dei cali significativi nel costo di una pratica per il passaggio di proprietà.
IL RILASCIO DEL CDPD Fino all’ottobre 2015, quando si andava a registrare un passaggio di proprietà veniva poi consegnato il nuovo certificato al proprietario subentrato. Esso era cartaceo e disponeva, sul retro, di un altro modello T nel caso in cui egli avesse in seguito voluto rivendere l’auto a sua volta. Oggi la normativa è cambiata, sulla scia di un movimento degli uffici pubblici che sta portando la burocrazia ad essere sempre più digitale. Così, anche il certificato di proprietà (CDP) viene oggi rilasciato in formato elettronico (CDPD), ed è consultabile in qualunque momento dal sito del PRA accedendo con le proprie credenziali. Queste credenziali sono l’unico oggetto stampato e cartaceo che si ottiene al momento del passaggio, dunque quando sarà il momento di rivendere l’auto bisognerà operare in modo leggermente diverso.
PASSAGGIO DI PROPRIETÀ CON CDPD Mentre l’avvento del certificato di proprietà digitale non ha cambiato la procedura per chi compra, il venditore assume dei nuovi oneri. Per prima cosa, è necessario che egli si presenti allo sportello del PRA insieme all’acquirente, portando con sé la propria carta d’identità. L’alienante, a questo punto, sarà tenuto a firmare una delega scritta per permettere al funzionario di accedere alla propria gestione dei dati digitali. Per questioni di privacy, infatti, è necessario che vi sia un’autorizzazione firmata in originale e che ciò avvenga direttamente negli uffici del PRA.
Quando l’impiegato, ottenuta la delega, accede al CDPD dell’automobile in questione, ne stampa una copia fronte e retro. In questo momento, anche se non è ancora stata apposta la firma delle parti, in realtà il passaggio è già stato trascritto nel sistema informatico. Una volta materializzato il certificato, poi, si procede alla firma, senza riempirne i campi. Nella maggior parte dei casi, infatti, il modulo è precompilato dal sistema informatico per quanto riguarda le informazioni del veicolo. Quanto ai campi contenenti le generalità delle due parti, meglio che se ne occupi il funzionario: gli spazi sono stati ridotti al minimo, dunque quando si cerca di inserire l’informazione richiesta si finisce sempre con l’occupare buona parte della casella successiva.
Per auto che possiedono CDPD, va anche fatta un’annotazione per quanto riguarda l’autentica della firma. Sempre con la marca da bollo da 16 euro alla mano, si può effettuare in Comune o presso la motorizzazione ed il PRA. La pratica, in sé, è gratuita, ma è possibile che in diversi luoghi vi sia l’applicazione di un diritto variabile di segreteria.