Pagamento auto

Una volta terminate tutte le operazioni necessaria alla ricerca di un acquirente e allo svolgimento del passaggio di proprietà, per chi vende un’auto usata è il momento di incassare il pagamento. Questo può essere eseguito in diversi modi, ma occorre prestare attenzione alle tempistiche e alla modalità scelta: come in ogni altra fase della vendita, infatti, è bene seguire alcuni accorgimenti per evitare di incappare in truffe.

QUANDO EFFETTUARE IL PAGAMENTO Molti, torvandosi alle prime armi con il settore delle macchine usate, si domandano se il pagamento dell’acquirente nei confronti del venditore vada effettuato prima o dopo il passaggio di proprietà. In realtà, il momento migliore per eseguire tale operazione è quello contestuale all’atto del passaggio. Una volta che le due parti contraenti si trovano allo sportello del PRA o in Motorizzazione, infatti, procedono a completare la modulistica occorrente all’aggiornamento del certificato di proprietà e del libretto di circolazione. Quando si ritorna allo sportello per la consegna dei moduli compilati, poi, ecco che ci si trova nel momento più adatto per effettuare il pagamento. Infatti, l’atto non è ancora stato trascritto, quindi l’acquirente truffaldino non può ancora considerare di “averla fatta franca” se non intende procedere a pagare il venditore. Dall’altra parte, qualora il venditore fosse la parte disonesta, non potrebbe opporsi al trasferimento della proprietà del mezzo dopo la consegna del pagamento avvenuta di fronte al funzionario del PRA. Proprio per questo motivo si può considerare che il momento dell’avvenuta consegna della modulistica, antecedente alla trascrizione, sia di fatto quello propizio per effettuare il pagamento.

DIVERSI MODI, DIVERSI RISCHI Sono tre i metodi di pagamento che vengono comunemente utilizzati per la compravendita di un veicolo tra privati.

  • I contanti sono uno strumento molto pratico, ma anche rischioso. Infatti, se da una parte possono venire immediatamente consegnati dall’acquirente al venditore, il loro utilizzo può comportare delle spiacevoli sorprese al momento del deposito. Il primo fattore di rischio è quello connesso al ricevimento di denaro falso: molto spesso le banconote non originali sono facilmente riconoscibili in quanto realizzate male, in altri casi si può trattare anche di copie molto ben fatte. La seconda possibilità è quella di ricevere, senza esserne a conoscenza, un pagamento illegale: al di sopra dei 999 euro, infatti, il nostro ordinamento prevede che nessuna transazione possa avvenire tramite banconote.

  • Il bonifico bancario viene percepito in molti casi come uno strumento di pagamento sicuro. Per certi versi, tuttavia, rischia di non esserlo in quanto dal momento in cui viene effettuato richiede un certo lasso di tempo prima di venire accreditato sul conto del venditore. Durante questo periodo di giacenza, infatti, il bonifico è annullabile, dunque è meglio evitare di perdere i contatti con l’acquirente se egli insiste per effettuare un bonifico come pagamento.

  • L’assegno circolare, in ultima analisi, è il metodo di pagamento più sicuro. Ci si può recare in una filiale bancaria prima di andare al PRA, compilare l’assegno e verificarne la copertura. Dopodiché, quando la modulistica è stata opportunamente compilata allo sportello, il compratore può procedere a consegnare il titolo di credito al venditore. Quest’ultimo è garantito dalla banca, dunque potrà recarsi fin da subito in filiale per riscuotere la somma.