Pagamento con bonifico bancario nella vendita di auto usate

Acquistare un’auto usata può essere molto conveniente, specialmente quando si trova un privato che ne vende una ad un prezzo sensibilmente inferiore a quello dei concessionari. Tuttavia, al momento di eseguire il pagamento, è bene tenere in considerazione che non tutti i metodi sono uguali. Tra i più rischiosi e meno utilizzati c’è il bonifico bancario, che molto difficilmente può far comodo in queste situazioni.

PERCHÉ É SCONSIGLIATO Il motivo per cui il bonifico non è un buon modo per pagare l’acquisto di un’automobile usata è che esso si basa esclusivamente sul rapporto di fiducia reciproco tra venditore e acquirente. Infatti non esiste una prassi che metta al riparo entrambe le parti da una possibile truffa, al contrario di quanto può avvenire per un saldo in contanti o l’emissione di un assegno circolare.

Si consideri in primo luogo l’ipotesi che il pagamento venga effettuato tramite bonifico prima di recarsi in motorizzazione o allo sportello del PRA. In questo caso, il rischio è che, ovviamente, una volta accreditata la somma sul conto corrente del venditore egli non effettui le pratiche per il passaggio di proprietà, tenendo per sè la cifra ed il veicolo. É vero che, nelle prime ore successive all’invio di un bonifico, esso non è ancora stato processato dalla banca e dunque risulta annullabile: tuttavia, difficilmente un venditore accetterebbe di svolgere le pratiche per il trasferimento di proprietà prima di vedersi correttamente accreditata la somma. Infatti, nel momento in cui egli si recasse a firmare l’atto di vendita allo sportello, richiedendo l’aggiornamento dei documenti del mezzo, il compratore potrebbe annullare il bonifico acquistando “gratuitamente” la proprietà del mezzo.

La seconda ipotesi è che l’accordo tra le due parti preveda un pagamento tramite bonifico successivo alle pratiche per il passaggio di proprietà. Anche in questo caso, non si tratta di una posizione sicura, soprattutto per quanto riguarda la posizione del venditore. Dal suo punto di vista, infatti, egli è certo di perdere la proprietà del mezzo, ma non di ricevere la cifra promessa dall’acquirente. Dovrebbe fare pieno affidamento sulla fiducia che ripone nel nuovo proprietario, cosa che però si rivela spesso molto rischiosa: specialmente quando si sta vendendo l’auto ad una persona conosciuta tramite internet o in risposta ad un annuncio, con la quale non si ha avuto alcun precedente rapporto, il rischio di truffa è dietro l’angolo.

ANNULLARE UN BONIFICO L’ultima chance per il compratore, qualora il vecchio proprietario del mezzo non si sia presentato allo svolgimento delle pratiche per il passaggio di proprietà, è annullare il bonifico eseguito nei suoi confronti. Questa operazione, tuttavia, è a disposizione dell’acquirente soltanto per alcune ore successive all’invio del pagamento: una volta processato, non ci sarà più modo di riavere il denaro.

Per annullare un bonifico bancario si può richiedere l’assistenza del personale della banca presso la filiale più vicina. Qui va richiesto allo sportello di eseguire l’operazione, ma attenzione ai tempi: potrebbe darsi che la filiale sia lontana, chiusa, o che la coda sia tale da pregiudicare il margine di sicurezza in cui il bonifico può essere annullato. Per poter procedere più rapidamente, se si dispone dei servizi di home banking, sarà sufficiente connettersi al sito della banca ed inserire le proprie credenziali di accesso. Andando a controllare la lista dei movimenti dal proprio conto, si dovrebbe poter visionare la richiesta di bonifico, con un apposito tasto a fianco per l’annullamento dello stesso.

VIE LEGALI C’è la possibilità di poter recuperare per vie legali il denaro perso tramite l’invio di un bonifico o la mancata recezione di esso. Si tratta di un procedimento che, seguendo i tempi della giustizia italiana, può essere piuttosto dispendioso in termini di tempo e di ulteriore denaro.

Se l’atto di vendita è stato redatto sotto forma di atto bilaterale, firmato da ambo le parti presso un notaio, a questo punto l’invio di un bonifico che specifichi la targa dell’automobile nella causale, fatto dall’acquirente al venditore che non ha consegnato il mezzo, mette in mora quest’ultimo. Allo stesso modo, sempre disponendo di un atto di vendita bilaterale, la consegna del mezzo a fronte di un bonifico mai arrivato -se il metodo di pagamento era stato specificato nell’atto-, mette in mora il compratore. Utilizzando in modo appropriato un assegno circolare, tuttavia, si può evitare di incorrere in questi problemi e queste tediose procedure legali.