Le pratiche relative al passaggio di proprietà di una vettura sono una delle maggiori cause di allontanamento delle persone dal mercato delle auto usate. Infatti, molti temono che gli adempimenti burocratici siano eccessivamente difficili o lunghi da portare a termine, non hanno tempo di svolgere le pratiche o semplicemente non se ne interessano. Sulle piattaforme di annunci e sui giornali che permettono inserzioni dedicate alle quattro ruote, tuttavia, si possono spesso trovare delle occasioni interessanti, con veicoli acquistabili ad un prezzo molto inferiore a quello richiesto da un concessionario. Molti, tuttavia, fanno ancora riferimento a questo intermediario quando vogliono vendere o acquistare una macchina usata, proprio perché in questo modo saranno i dipendenti del concessionario a svolgere tutte quante le pratiche.
UN DOCUMENTO FONDAMENTALE La prima cosa da fare quando ci si accinge ad effettuare il passaggio di proprietà di un'automobile è procedere alla stesura e alla firma del contratto di vendita. Questo deve essere effettuato per iscritto, in quanto la categoria degli autoveicoli fa parte di quelli che, secondo la legge italiana, si chiamano "beni mobili registrati". In sostanza, come per gli immobili, si tratta di beni che vengono iscritti in registri pubblici, dove è possibile constatare chi sia il proprietario e quali passaggi vi siano stati dopo la prima immatricolazione. I beni che seguono questo regime di pubblicità possono essere trasferiti validamente soltanto con la firma di un contratto scritto, qualsiasi altra forma rappresenta un vizio che determina l'invalidità della transazione. Questo contratto è un atto giuridico, dunque normalmente vi si fa riferimento con l'espressione di "atto di vendita".
UTILIZZARE IL CERTIFICATO DI PROPRIETÀ L'atto di vendita può essere effettuato in forme diverse, ma è bene attenersi ad una delle scelte più comunemente utilizzate per evitare di sbagliare. I vizi nella forma di un atto di vendita, specialmente quando si parla di beni registrati, causano più di un problema ad entrambe le parti contraenti, dunque non rischiare è decisamente la scelta migliore.
Il metodo più semplice per effettuare un atto di vendita corretto e non contestabile è quello di utilizzare il modulo sul retro del certificato di proprietà (CDP). Per i veicoli immatricolati nell'ultimo trimestre del 2015 e da lì in poi, è possibile che questo certificato non sia stato consegnato in forma cartacea; in tal caso, esso è reperibile online, utilizzando le credenziali di accesso che sono state fornite al momento dell'immatricolazione o del passaggio di proprietà. Sarà possibile, una volta eseguito il login, stampare un modello esattamente identico alla versione tradizionale e cartacea.
Il modulo presente sul CDP è stato inserito apposta per permettere ai proprietari che desiderano vendere la propria auto un modello semplice per farlo. Sarà sufficiente inserire alcune informazioni e seguire un iter banale per condurre a termine la compravendita con successo dal punto di vista burocratico. Il primo passo è quello di recarsi di fronte ad uno dei funzionari preposti all'autenticazione dell'atto di vendita effettuato su questo modulo, che nel gergo della burocrazia automobilistica prende il nome di "modello T". Questi funzionari possono essere trovati presso ogni Sportello Telematico dell'Automobilista (STA) delle unità territoriali dell'Automobile Club Italiano (ACI). Essi sono abilitati a svolgere le operazioni di autentica della firma del venditore e possono avere accesso alla modifica del pubblico registro dove sono iscritte le autovetture di tutti gli italiani: il Pubblico Registro Automobilistico, o più semplicemente PRA. La stessa operazione si può svolgere anche dinnanzi ad un notaio, ma la parcella in questo caso è un elemento piuttosto costoso da considerare. In ogni caso, a questo punto, verrà chiesto al venditore di presentare tutta la documentazione necessaria al suo riconoscimento, dopodiché egli potrà procedere con la compilazione del modello T.
Per prima cosa, bisognerà inserire nel riquadro che si trova in alto a sinistra la targa del proprio veicolo. Questo consentirà a chiunque prenda in mano l'atto di vendita di riconoscere immediatamente ed in modo univoco di quale veicolo esso tratti. La targa, infatti, è un sistema secondo soltanto al numero di telaio quando si tratta di riconoscere un mezzo. Completata questa operazione, si potrà procedere a compilare la prima parte del modello T, che comprende tutte le informazioni riguardanti la persona a favore del quale si sta eseguendo l'atto di vendita. Non è sempre necessario che essa coincida con la figura dell'acquirente, in quanto molto spesso può succedere che venga effettuato un acquisto a favore di terzi (come il padre che acquista un'auto usata per il figlio neopatentato). Le informazioni da inserire sono tutte inerenti al riconoscimento della persona beneficiaria dell'atto, dunque sarà necessario specificarne il nome, il cognome, la data di nascita e ogni altro dato anagrafico; se invece si sta facendo una vendita a favore di una società, i campi riguarderanno aspetti diversi, come ragione sociale e partita IVA.
Una volta completare il primo riquadro, sarà il momento della vera e propria dichiarazione di vendita. La fascia intermedia del modello T, infatti, prevede l'inserimento del numero di certificato di proprietà dell'auto (sempre al fine di riconoscerla inequivocabilmente) e il prezzo pattuito per la vendita. In questa fascia si trova anche lo spazio riservato alla firma del venditore, che deve essere autentica ai sensi di legge: è questo il motivo per cui viene sempre richiesto l'intervento di un funzionario STA o di un notaio, ovvero quello di assicurare che la firma sia stata apposta dal venditore e non sia stata in alcun modo falsificata.
Il terzo riquadro è prettamente tecnico, e riguarda tutta la documentazione allegata al modello T, un elemento di carattere burocratico che serve a segnalare il buon fine di tutto il passaggio di proprietà oltre al solo atto di vendita. Ad esso si affianca anche una tabella, in basso e a destra del modello, da compilare con tutte le spese già pagate o da effettuare con riguardo all'auto di cui si sta trasferendo la proprietà. Per ultimo, invece, si ha un riquadro contenente la firma e le generalità del richiedente, che non sempre coincide con una delle due parti contraenti. Infatti, il venditore può autorizzare con delega scritta una persona di sua fiducia per svolgere la pratica al proprio posto.
ALTRI ATTI DI VENDITA Utilizzare il modello T sul retro del certificato di proprietà è il modo più semplice per effettuare l'atto di vendita. Tuttavia, si tratta di un atto unilaterale del venditore, la cui firma viene autenticata mentre non si ha molto a riguardo la posizione dell'acquirente. Per tutelarsi maggiormente, alcuni preferiscono utilizzare altri sistemi tra quelli possibili: in particolar modo, è possibile redigere un atto bilaterale in bollo. In questo caso, sia il venditore che l'acquirente devono recarsi da un notaio, il quale procede a fornire uno scritto con tutte le informazioni necessarie per ottenere un contratto pienamente valido. A questo punto, entrambe le parti rilasciano le proprie dichiarazioni di intenti, l'uno quella di vendere e l'altro quella di comprare; le dichiarazioni vengono riportate fedelmente dal notaio, che poi invita i contraenti a firmare e si fa garante dell'autenticità delle firme. Il prezzo per questo tipo di atto può variare molto a seconda del prestigio del notaio a cui ci si rivolge, ma parte da poche decine di euro. Se si vuole essere totalmente certi che le operazioni siano state svolte nel modo più sicuro, effettuare un atto bilaterale presso un notaio e depositarlo successivamente presso uno Sportello Telematico dell'Automobilista è una valida scelta.